mercoledì 13 novembre 2013

Nel terzo del cammin...


Nel terzo del cammin della stagione
non ci ritrovam in una zona oscura
che eravam comunque in terza posizione.

Si potea pensar a partenza dura
esto campionato aspro e forte
che nel pensier rinnova la paura!

Tant`è la sorpresa che non fu sorte
ma per trattar del ben ch`i vi trovai
dirò le cose di sto scorcio che v`ho scorte.

io non so ben ridir com`i v`intrai
tant`era pien di miracolo a quel punto
ma vivvaddio quella via abbandonai.

guardai in alto e vidi le sue spalle
anche se non su un corpo di atleta
che mena i ragazzi per ogni calle.

Allor fu la paura un poco queta,
che nel mar del cor m`era durata
incubo ancor di ciuffo con tanta pieta.

E come quei che con lena affannata
usciti duor dal pelago alla panchina
si volgon a lui com perigliosa guata.

così l`animo mio che ancor fuggiva
si volse a retro a rimirar lo passo
che ora su due competizioni è viva.


Dopo questo delirio, volevo fare una piccola disamina sul primo terzo di stagione che abbiamo affrontato e paragonarlo anche a quello che abbiamo fatto la passata stagione arrivati a questo punto.

Finora giocate 16 partite tra campionato e Champions League, il Napoli ha ottenuto 12 vittorie 1 pareggio e 3 sconfitte, la passata stagione dove al posto della Champions c`era l`Europa League a questo punto il bilancio recitava 10 vittorie 2 pareggi e 4 sconfitte. Questo evidenzia come nonostante il cambio di modulo da 3-5-2 a 4-2-3-1, nonostante il cambio di alcune pedine fondamentali e nonostante avversari più forti in Europa il Napoli sia riuscito a conquistare 2 vittorie e 5 punti in più in totale. Ma non è tutto rosa e fiori, ci son problemi che vanno ancora risolti.

Cosa non va. Le tre sconfitte prese sinora vengono tutte fuori casa, ma sopratutto sono tutte partite importanti e cioè Arsenal quando entrambe dopo la prima giornata eravamo appaiati in testa alla classiifca, Roma che era in pieno filotto di vittorie e Juventus quando bisognava decidere chi fosse la momentanea anti-Roma. Tutte e tre le partite hanno un comun denominatore, le partenze lente. Sia Arsenal che Roma che Juventus hanno iniziato subito a mille mettendoci in grossa difficoltà, la squadra è uscita fuori alla distanza ma comunque sempre dopo lo svantaggio che in certe partite non puoi permetterti. La scusante è che sono tutte partite esterne e che in casa l`atteggiamento dovrà essere e sarà diverso, ma i campionati si vincono anche con gli scontri diretti esterni. Non voglio sostenere che queste erano partite che non si dovevano perdere, ma c`è anche modo di perdere. Facendo un paragone con la passata stagione comunque c`è il dato che anche allora arrivarono solo sconfitte esterne (PSV, Atalanta, Dnipro, Juventus) ed anche allora la squadra regalò gran parte della prima parte di partita agli avveresari. La squadra quindi non ha ancora assimilato una mentalità vincente ed ancora oggi psicologicamente subisce certe sfide.
Altro problema è la difesa, in campionato siamo agli stessi livelli della passata stagione, ma la Champions League dice che su 4 partite abbiamo sempre subito almeno una rete, questo a prescindere da chi è sceso in campo tra Albiol, Britos e Fernandez, denotando un limite nella difesa che già era palese per i tifosi a fine mercato. Inoltre con l`infortunio di due esterni difensivi contemporaneamente la fase difensiva sulle fasce è molto precaria.


Cosa va. Il Napoli cambia gioco, non solo attesa e ripartenza ma costruzione del gioco, possesso palla e pallino nelle nostre mani. Inler diventa quel regista arretrato che ci serviva e l`attacco formato da Hamsik, Insigne o Mertens, Callejon e Higuain da più varietà all`azione offensiva, avendo più uomini che possono andare a realizzare una rete, cioè ci liberiamo dalla dipendenza di un solo uomo e rendiamo più corale l`attacco. Infine la valorizzazione e lo sfruttamento di tutta la rosa a disposizione. Quest`anno sono arrivati 6 giocatori Albiol, Callejon, Higuain, Mertens, Rafael e Reina, quattro di loro li potremmo definire titolari mentre Rafael fa la panchina, Mertens è una validissima alternativa, ma il resto della rosa è la stessa della passata stagione, i panchinari (anche se con Benitez questo termine è un po fuori luogo) sono in pratica gli stessi, Armero, Mesto, Fernandez, Dzemaili, Radosevic ed in più Cannavaro e Pandev, facevano parte del Napoli anche la passata stagione eppure quest`anno giocano molto di più, a volte anche aiutati da infortuni di altri compagni di reparto ma 742 minuti Mesto, 736 Armero, 728 Fernandez, 578 Dzemaili sono numeri che vanno al di la degli infortuni e lo stesso Insigne ad un terzo della stagione ha già raggiunto la metà dei minuti giocati in tutta la scorsa stagione (977/2141), in pratica quelli che nel 2012/13 non potevano entrare in campo perchè troppo scarsi, nel 2013/14 fanno da ossatura al nuovo Napoli. 

La strada da fare è ancora lunga e nella prima parte del cammino ci sono zone d`ombra ma molte più zone di luce, vedremo tra un paio di settimane se l`Europa "che conta" sarà ancora nel nostro futuro prossimo, anche da questo può passare la differenza tra una grande stagione ed una stagione normale.

Nessun commento:

Posta un commento